Principessa russa, reggente del
granducato di Mosca. Figlia del granduca Aleksej Michajlovič I,
approfittò dell'incerta situazione venutasi a creare in seguito alla
morte del padre per impadronirsi del potere (1682) a nome dei fratelli Ivan
Alekseevič e Pietro, entrambi in minore età. Per riuscire nel
proprio intento favorì la rivolta degli
Strel'cy (truppe scelte di
archibugieri), riuscendo a conservare la reggenza anche dopo che i fratelli
furono riconosciuti zar. Affiancata dal suo favorito, il principe Vasilij
Galitzin, impostò una politica energica e ambiziosa, adottando
provvedimenti che costituirono un'anticipazione sulle riforme promesse da Pietro
il Grande. Nel 1686 concluse una “pace perpetua” con la Polonia che
assicurò alla Russia il territorio di Kiev. Riuscì a conservare
il potere dominando il debole Ivan e tenendo lontano da Mosca il più
energico Pietro che nel 1689 seppe trarre profitto dall'insuccesso del Galitzin
nella campagna di Crimea, spodestando la sorella anche grazie all'appoggio di
una parte della nobiltà e dell'esercito. Nel 1689
S. venne
rinchiusa in convento e, nel 1698, costretta a farsi monaca (Mosca
1657-1704).